In origine era una pieve nel territorio della diocesi di Tortona e da essa dipendevano le chiese di S. Eusebio, la Natività di S. Maria di Oramala e di S. Colombano di Monteforte. L’Imperatore Carlo Magno con suo diploma vergato il 5 giugno dell’anno 794, la donò con tutti i suoi possedimenti al potente monastero di Bobbio, al quale fu confermata anche dai suoi successori congiuntamente alla pieve di S. Albano. Inserita nel territorio della “Corte di Verde”, la chiesa aveva una dotazione di terreni, divisi fra mezzadri e usufruttuari che coltivavano i campi a grano, a vigna, a pascolo e garantivano una parte di reddito per il monastero di Bobbio.
Nella pievania si officiavano le funzioni religiose e si dava sepoltura ai morti. Si amministravano solo alcuni sacramenti, fra questi il Battesimo e su disposizione del Vescovo, s'impartivano le penitenze. Il pievano era di regola un monaco con funzioni di priore e aveva alle sue dipendenze un corpo di canonici. Dopo il Concilio di Trento, terminato nel 1563, si diffusero le Confraternite religiose che oltre ad esercitare il culto svolgevano opere di pietà e di carità nei territori. In seno alla chiesa è ricordata la Compagnia del SS. Sacramento agli inizi del XVII secolo. Con il sinodo del 1633 furono completamente aboliti i diritti delle pievi e le chiese di S. Paolo e di S. Albano, trasformate in parrocchie, passarono alle dipendenze del vicariato di Zavattarello. Il 12 settembre del 1739, dopo aver subito un ampia ristrutturazione, la chiesa fu consacrata da Mons. Fra Carlo Cornaccioli Vescovo di Bobbio e nel 1817 ritornò a far parte della restaurata Diocesi di Tortona. Prospiciente alla chiesa esisteva un cimitero.
Fu spostato una prima volta nel 1838 e successivamente nel luogo attuale. Numerosi furono i rimaneggiamenti che essa subì nei secoli. L’attuale stile romanico – bizantino le fu attribuito verso la metà del secolo scorso, dopo gli interventi commissionati dall’allora parroco don Giuseppe Rota, su progetto dell’architetto Ivo Battisti. L’edificio fu prolungato di nove metri nella parte anteriore e furono aggiunte le due navate laterali. La nuova facciata, come appare oggi, è tutta in pietra martellinata, impreziosita da un pronao con tre archi a tutto sesto sostenuti da due belle colonne di granito. La parte superiore, con il profilo del tetto a capanna spezzata, è abbellita con archetti pensili, riprodotti anche negli spioventi delle navate laterali. In origine quattro imponenti cuspidi ornavano le estremità del frontone e il piedestallo centrale ospitava la statua di S. Paolo Apostolo, ora collocata all’interno. All’interno della chiesa si conservano ancora pregevoli opere d’arte e di alto artigianato dei secoli passati. Della parrocchia di S. Paolo Apostolo fanno parte oggi gli Oratori di S. Michele di Poggio Ferrato, S. Rocco di Casarasco, l’Oratorio della Madonna di Casa Schiavo, S. Lorenzo di Fontanino e Beata Vergine di Oramala.
DESCRIZIONE
Esterno. Facciata: preceduta da pronao a tre archi a tutto sesto, abbellito da due colonne in granito, si presenta con profilo del tetto a capanna spezzata, decorato da archetti pensili. Questi ultimi ornano anche gli spioventi delle due navate laterali. Sopra l’ingresso si ripete la frangia ad archetti e, al disopra, tra le due monofore ad arco a tutto sesto, si trova un alto piedistallo ora privo di statua. Il lato sinistro, in pietre a vista con sottotetto decorato in cotto, presenta sei grossi contrafforti. Interno. A tre navate suddivise da pilastri formanti archi a tutto sesto. Navata laterale destra: Prima campata: ospita un confessionale ed è caratterizzata da un’alta monofora a strombatura; verso la parete della controfacciata, una scala lignea fa accedere alla tribuna soprastante. Seconda campata: la parete risulta priva di decorazioni; verso il presbiterio, una cappelletta con altare. Navata laterale sinistra: Prima campata: sul fondo, verso la controfacciata, il fonte battesimale; sulla parete, un’alta monofora a strombatura. Seconda campata: ospita un confessionale; ancora una finestra a strombatura. Terza campata: presenta una nicchia. Sulla parete volta verso il presbiterio, un altare. I pilastri sono caratterizzati da due lesene accostate. Si accede al presbiterio, caratterizzato da due finestre, superando gradinata marmorea. Sul lato sinistro, ingresso a sagrestia. La parete di fondo del coro presenta, nella parte superiore, quattro monofore ad arco a tutto sesto sormontate da finestra ad oculo.
SISTEMA URBANO
L’edificio sorge su uno sperone collinare vicino alla strada che conduce ad Oramala attraverso Poggio Ferrato.
CRONOLOGIA
L’edificio era già noto nel secolo XIII.
DESTINAZIONE ORIGINALE
L’edificio era, alle origini, capo pieve.
USO ATTUALE
Chiesa parrocchiale.
PROPRIETA'
Ente Parrocchia di San Paolo Apostolo in Casa Ponte.