In origine, l’oratorio era una piccola chiesetta detta di San Giulio, a volte anche di San Michele, il cui nome compare per la prima volta in un documento Lateranense datato 31 dicembre 1145. L’allora Papa Eugenio III confermando all’Abbazia di S. Alberto di Butrio le elargizioni del suo predecessore Papa Innocenzo II, incluse anche la chiesetta con le sue pertinenze fondiarie di beneficio, ubicate nell’antico nucleo abitativo di Codio, oggi Coggio, località della frazione di Poggio Ferrato. L’Abbazia, vantava diritti su quest'Oratorio, poiché alla pari di altre realtà rappresentava il frutto evolutivo delle originarie celle monastiche, volute e disseminate da S. Alberto e dai suoi seguaci nella loro opera di evangelizzazione sul territorio. I diritti dell’Abbazia sulla chiesa e sulle pertinenze di Codio durarono alcuni secoli. S'interruppero nell’anno 1540 quando il marchese Cesare Malaspina del ramo di Oramala, con atto di imperio si impossessò di tutti i beni siti in Codio, ivi compreso l’oratorio. Ritornato sotto l’antica giurisdizione solo nel 1674, grazie all’opera del Commendatario di Butrio Giacomo Parravicini, potente figura dell’allora Stato di Milano, l’oratorio seguì il destino dell’Abbazia fino alla venuta in Italia Settentrionale di Napoleone Bonaparte.
Nel suo decreto consolare dell’agosto 1802, ordina la soppressione di tutti gli ordini religiosi e la conseguente confisca dei beni fondiari del clero. Anche le proprietà della chiesa di Codio seguirono il medesimo destino: smembrate, vendute e la chiesa abbandonata. Caduto Napoleone, ripristinati gli ordini religiosi e le organizzazioni ecclesiastiche, nel 1817 entrò con ogni probabilità a far parte della restaurata Diocesi di Tortona insieme alla chiesa di San Paolo di Val di Nizza. Adiacente alla chiesetta esisteva un antico cimitero che fu esumato verso la fine del 1800. L’edificio, rimaneggiato nel corso dei secoli, non è ascrivibile a uno stile architettonico definito. Presenta una facciata preceduta da portico di costruzione recente; l’ingresso è costituito da conci di pietra arenaria che sostengono un imponente architrave anch’esso in arenaria con croce scolpita e, un'altra soprastante in ferro battuto con banderuola, datata 1929, opera di artigiano locale.
L’interno a unica navata, conserva ambo i lati due campate ad arco a tutto sesto racchiuse dai muri perimetrali che con ogni probabilità testimoniano un restringimento parziale di cui è stato fatto oggetto l’edificio. Di pregio architettonico l’arcosolio in mattoni che apre al presbiterio con una croce di ferro nel frontone databile XVIII secolo. Il soffitto è a travatura lignea con capriate e traversine in cotto. L’abside è impreziosita da una tela di scuola seicentesca raffigurante un San Michele che uccide il drago, al centro una Madonna Nera con Bambino e a lato San Giulio Papa. Sul lato sinistro della navata, una statua di Sant’Antonio Abate proveniente dall’Oratorio di San Francesco, mentre l’altare maggiore è ornato da due candelabri in lamina d’argento sbalzato e da una croce della medesima foggia. Merita menzione un ciborio di legno laccato di fine ‘800, in stile barocco, collocato nel presbiterio.
Esterno.
Facciata: in pietre a vista legate con malta, è preceduta da portico, la cui copertura è sostenuta da due pilastri di pianta quadrata anch’essi in pietra. La pavimentazione del portico è in piastrelle di cotto. L’ingresso, rettangolare, è costituito da stipiti in conci di arenaria, che sostengono architrave (anch’essa in arenaria) con croce scolpita. Sulla destra, una finestrella.
Sopra la falda destra di copertura, una torretta campanaria.
Interno. Lato destro: suddiviso in due campate da pilastro in pietre a vista. Lato sinistro: stessa suddivisione del lato destro, ma con una finestra.
L’arcosolio di accesso al presbiterio è in mattoni.
Il coro presenta unica finestra sul lato sinistro.
SISTEMA URBANO
L’edificio è inserito in un caratteristico scenario circondato da boschi, ed è situato lungo una strada asfaltata secondaria.
CRONOLOGIA
Non pervenuta.
DESTINAZIONE ORIGINALE
Oratorio.
USO ATTUALE
Oratorio.
PROPRIETÀ
Ente Parrocchia di San Paolo Apostolo in Casa Ponte.