DESCRIZIONE
Ciò che viene identificato come Castello di Oramala, in realtà corrisponde solo ad una parte di esso, vale a dire alla Rocca. Il resto del complesso è andato perduto a causa delle numerose spoliazioni di materiale, utilizzato per costruire le abitazioni di alcune frazioni circostanti. Questa imponente costruzione faceva parte del sistema di controllo del feudo dei Malaspina sulla valle Staffora. Costruito prima del Mille, appartenne quasi ininterrottamente ai marchesi Malaspina fino alla fine del XVIII secolo, e fu legato ad avvenimenti assai importanti. Pare che ospitò anche Dante Alighieri, invitato alla corte di Marullo Malaspina, a Bobbio, tra il 1306 ed il 1307 circa. Il castello fece inoltre da sfondo agli scontri che videro i marchesi schierati a favore o contro i Visconti e gli Sforza di Milano. Distrutto da Niccolò Piccinino nel 1396, l’edificio venne ricostruito nel 1474 da Manfredi Malaspina, con il permesso di Ludovico il Moro. La Rocca consiste in un recinto quadrilatero, ed è organizzata su due teste rafforzate collocate a sud e nord. La prima consiste nell’enorme torre in pietra che predomina su tutto; l’altra consiste in un grande corpo di fabbrica. I fianchi del recinto che si sviluppano fra torre e corpo di fabbrica, consistono in cortine murarie di spessore minore. Nella muratura in pietra locale, vi sono feritoie ed aperture strombate, tipiche dei baluardi difensivi. La base delle pareti perimetrali è scarpata e delineata da una cordonatura sporgente. Alla sommità delle mura vi sono dei mensoloni in granito che facevano parte degli originari piombatoi. Il portale d’accesso al ricetto della rocca è ad arco ribassato, ed è stato dotato di saracinesca (funzionante ad argano) inserita nella sua sede originaria ancora presente nella muratura. I lavori di restauro hanno portato al rifacimento della volta caduta del locale destinato al corpo di guardia, situato sulla sinistra dell’ingresso. Sopra tale locale militare vi è la cappella gentilizia (ad unica navata) dedicata a Sant’Eufemia, già esistente nel XIII secolo. A fianco della cappella vi è il camminamento di ronda, che corre lungo i muri perimetrali. Sotto il cortile vi è un vano quadrato con pozzo centrale in pietra (questa è la zona più antica del castello): da questo vano è possibile accedere alla torre attraverso un cunicolo collegato con il pozzo nella sala a piantoterra della torre stessa, utilizzato come riserva idrica. La torre, collocata a cavaliere del lato sud della Rocca, ha una pianta particolare: una figura a semicerchio appoggiata ad un rettangolo; è databile alla prima metà del Quattrocento. Al piano terra vi è il pozzo sopracitato. Nell’ala settentrionale, si trova un locale sotterraneo con volta a botte in pietre a vista, identificabile in una prigione: lì è visibile anche un antico sanitario. La torre si suddivide in quattro piani con volte a botte realizzate in conci di travertino a vista. I piani sono collegati da una stretta scala in pietra, illuminata da feritoie a strombatura; interessante il rudimentale gabinetto di decenza a dispersione, con caditoia di scolo verso il bosco sottostante. Il terzo piano è caratterizzato da un grande camino: due porte fanno accedere agli spalti. La sommità della torre permette una visione scenografica ad anfiteatro sulle colline circostanti. Alla fine del XIII secolo Oramala accolse famosi trovatori come Gerardo di Borneilh, Uc de Saint Circ, Albert de Sisteron, che composero canzoni sull’avvenenza delle donne del casato. Un affresco del 1484 nell’abbazia di S.Alberto di Butrio, riporta i lineamenti di un castello che, secondo alcune teorie, raffigurerebbe proprio la rocca di Oramala.
SISTEMA URBANO
Il castello sorge sul crinale che domina la piccola frazione di Oramala.
CRONOLOGIA
L’edificio risale all’XI secolo.
DESTINAZIONE ORIGINALE
Rocca fortificata.
USO ATTUALE
Abitazione privata.
PROPRIETA'
Privata.